Il terremoto secondo Giuliani e il potere dell'intimidazione.
Giuliani a fine Marzo allerta alcuni sindaci abruzzesi circa il rischio di un terremoto imminente. La Protezione Civile lo denuncia per procurato allarme. Giuliani, raggiunto dall'avviso di garanzia teme provvedimenti penali e continua i suoi monitoraggi in silenzio. Nei giorni successivi la protezione civile rassicura la popolazione circa la assenza di rischi e Bertolaso il 31 Marzo si scaglia contro "quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false", chiedendo una punizione.
Ieri, 6 Aprile, giorno del disastro, la Protezione Civile e il Presidente del Consiglio non perdono occasione per ribadire che i terremoti non si possono prevedere e che comunque nei giorni a seguire non ci dovrebbero essere altre scosse importanti ma non si sa mai. Al contrario, lo stesso giorno Giuliani afferma che nelle ore precedenti il dramma, ha vissuto il momento più terribile della sua vita potendo intuire in tempo reale grazie ai suoi strumenti la progessione drammatica degli eventi verso la catastrofe; in un'altra intervista, pur distrutto dal dramma e ancora chiaramente intimidito dalla denuncia, dice al cronista che dalle sue ultime rivelazioni prima del disastro si poteva immaginare che il giorno successivo (oggi) ci sarebbero state altre scosse anche del 4° della scala Mercalli.
Oggi purtroppo, per la seconda volta Giuliani ha avuto ragione. Scosse sopra i 4° gradi e una violenta poco fa oltre i 5°.
Nonostante questo, Giuliani, nuovamente intervistato, quasi scoppia in lacrime definendosi un coglione per non aver fatto abbastanza. Per aver cioè abbassato la testa, subìto l'intimidazione e non aver fatto di più per evitare quella che per lui, lo si intuisce dalla sua sincera commozione, era una certezza e non un rischio.
Percepire il dolore di un uomo che invece di inveire contro chi non gli ha dato ascolto si strazia per non aver avuto il coraggio di sfondare il muro di gomma che ha incontrato quando chiedeva ascolto, è a mio modo di sentire un dramma dentro il dramma.
Intuire anche solo in modo vago come questa persona si senta responsabile dei morti perchè era convinto delle sue idee ma non ha avuto il coraggio di urlarle fino all'ultimo, è la drammatica dimostrazione di quanto violento sia il potere dell'intimidazione e di quanto sordi siano i nostri governanti ad ogni voce fuori dal coro.
Scriveva Nietzsche:
"Con tuoni e celesti fuochi d'artificio si deve parlare a sensi fiacchi e addormentati. Ma la voce della bellezza parla sommessa: essa s'insinua soltanto nelle anime più deste."
Bertolaso deve dimettersi immediatamente.
In una democrazia rappresentativa, i cittadini devono poter votare con coscienza.
In una vera democrazia l'informazione è un diritto dei cittadini, non si può biasimare chi non ha mezzi, tempo, possibilità per potersi formare una coscienza personale in merito a temi che pur lo riguardano intimamente come la politica del suo paese.
In un paese che si definisca civile non dovrebbe essere necessario andare a caccia di notizie, chi si occupa di informazione è pagato per questo. Ringrazio Peter Gomez per come abbia saputo spiegarlo in poche chiarissime parole.
Berlusconi riesce sempre a cavarsela (da
http://italiadallestero.info/)
"
Sorprendente come i cittadini e i media accettino in massa le sue bugie
Da corrispondente in Italia mi sento spesso come Keanu Reeves nel film The Matrix, o Jim Carrey nel Truman Show. È una sensazione spaventosa: vivere e lavorare in una democrazia dell’Europa Occidentale che fu tra i fondatori dell’Unione Europea e fa parte di prominenti forum internazionali come il G8, e ciò nonostante sentirsi come i personaggi che lottano in angosciosi film su illusione e realtà.
Ma l’Italia di Silvio Berlusconi ne dà tutto il motivo. Quindici anni dopo l’ingresso di Berlusconi nella politica italiana, il paese si allontana sempre piú dai valori democratici essenziali."
Ps: in un altro post, avevo sottolineato come un qualsiasi contesto distorto (compreso quindi quello dell'informazione) generi potenzialmente, a tutti i livelli, realtà distorte
"
assimilare il contesto imposto da altri e farlo proprio porta nei singoli alla schizofrenia, è curioso notare come possa accadere anche in macro sistemi quali la società un processo analogo."
Berlusconi alle crociate, attacchi alla stampa, Siddi replica